Sono 16 le perquisizioni domiciliari disposte dalla giustizia federale belga nell’ambito di un’indagine per corruzione, attività criminale organizzata e riciclaggio di denaro. Secondo la procura belga un Paese del Golfo, si sospetta il Qatar, avrebbe tentato di influenzare le decisioni del Parlamento europeo
di Carlo Longo
Presunta corruzione, attività criminale organizzata e riciclaggio di denaro: con queste accuse sono state autorizzate dalla giustizia federale belga 16 perquisizioni domiciliari. Tra gli indagati vi sono anche Antonio Panzieri, ex europarlamentare del Pd, Luca Visentini, segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati Ituc. La notizia è stata appresa sulla base di quanto diffuso da alcuni giornali locali: Le Soir e Knack.
L’indagine, partita a metà dello scorso luglio, parte da alcune informazioni raccolte dagli inquirenti in base alle quali un Paese del Golfo sembra abbia tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo nel tentativo di difendere la reputazione dei mondiali di calcio. Secondo quanto riporta Le Soir il Paese cui si riferisce l’indagine è il Qatar, proprio quello in cui sono in corso i mondiali.
“Sono 16 le perquisizioni effettuale (a 14 diversi indirizzi ) in diversi comuni di Bruxelles. In particolare a Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest e Brussels-City”, ha scritto Le Soir citando fonti della procura federale.
Il presunto tentativo di influenzare le decisioni dell’organo legislativo comunitario, secondo le tesi della procura, sarebbe avvenuto “pagando ingenti somme di denaro o offrendo doni significativi a terzi che rivestono una posizione politica e/o strategica significativa all’interno del Parlamento europeo”. Durante la perquisizione in casa di Panzeri, si legge, le autorità hanno ritrovato 500mila euro in contanti.
Tra gli arrestati, oltre a Panzeri e Visentini, secondo quanto riportano i quotidiani belgi, figurano il direttore di una ong e un assistente parlamentare, anch’essi di origine italiana. Il filo conduttore tra tutte queste persone sembra essere l’appartenenza ad associazioni per la tutela dei diritti umani. Panzeri riveste anche il ruolo di presidente di Fight Impunity, nel cuore di Bruxelles, in rue Ducale, che promuove “la lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani” e la giustizia internazionale. Tra le sedi perquisite ci sarebbe infatti anche quella dell’associazione.
Ad ogni modo, per conoscere gli ulteriori risvolti delle indagini bisogna attendere l’analisi delle apparecchiature informatiche e dei telefoni sequestrati in occasione delle perquisizioni che hanno visto coinvolti molti assistenti parlamentari appartenenti al gruppo Socialisti e Democratici e, in un caso, al Partito Popolare Europeo.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati