di Mario Tosetti
A seguito degli ultimi attacchi russi è stato seriamente danneggiato circa il 40% delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, in particolare centrali termiche, centrali termoelettriche e centrali idroelettriche. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante l’incontro con Kadri Simson, commissaria dell’Unione europea per gli affari energetici, come riporta il Guardian. L’Ucraina sta vivendo un periodo di razionamento energetico e le città sono rimaste per lo più al buio e senz’acqua, il ripristino dell’approvvigionamento è avvenuto solo dopo diverse ore. Zelensky e Simon hanno discusso di come l’Ucraina sia stata costretta a interrompere l’esportazione di elettricità in Europa “a causa degli attacchi di missili e droni kamikaze da parte dei russi”. “Sono sicuro che ripristineremo tutto e, in un momento più calmo, quando la situazione nel nostro sistema energetico si sarà stabilizzata, continueremo ad esportare elettricità in Europa”, ha aggiunto Zelensky. “L’inverno sta arrivando e l’Ucraina ha bisogno del nostro aiuto coordinato a livello internazionale. Il finanziamento è solo una parte della sfida, mentre il reperimento delle attrezzature giuste e la loro rapida consegna sono le altre”, ha commentato Kadri Simson che ha continuato:”La nostra priorità al momento è aiutare l’Ucraina a riparare i danni prodotti dalla Russia per affrontare l’inverno: l’Ucraina in futuro sarà una parte cruciale del sistema energetico europeo”.
Nel frattempo nel corso di un colloquio telefonico il francese Emmanuel Macron e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, hanno concordato il 13 dicembre a Parigi una conferenza internazionale destinata a “sostenere la resilienza civile ucraina durante tutto il periodo invernale”. Lo hanno annunciato fonti dell’Eliseo che specificano che la conferenza sarà preceduta da un lavoro di preparazione con gli altri partner dell’Ucraina sarà lanciato nei prossimi giorni.
Ma il problema non è solo l’energia, preoccupa non poco la crisi alimentare che si riteneva scongiurata con l’accordo sul grano dal quale, però, la Russia ha dichiarato di voler uscire. Incessanti gli sforzi diplomatici internazionali, Ankara in primo luogo sta tentando di mediare. “Le Nazioni Unite stanno lavorando con tutte le parti interessate per mantenere l’accordo sui cereali del Mar Nero e rimuovere gli ostacoli all’esportazione di cibo e fertilizzanti russi”, ha affermato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel corso di un discorso pronunciato in apertura della 31a sessione del vertice della Lega araba ad Algeri, a cui ha partecipato come ospite d’onore.
Sullo sfondo la costante minaccia russa dell’utilizzo di armi nucleari. “L’Occidente spinge il mondo verso una guerra globale, solo la vittoria russa è una garanzia contro la guerra mondiale”. Lo scrive l’ex presidente russo Dmitri Medvedev su Telegram, aggiungendo: l’Occidente continua a ripetere che “non si può permettere alla Russia di vincere. Che significa? Se non vince la Russia, deve vincere l’Ucraina. E l’obiettivo di Kiev è il ritorno di tutti i territori che in precedenza le appartenevano. Questa è una minaccia all’esistenza stessa del nostro Stato. E rappresenta una ragione diretta per l’applicazione della clausola 19 dei Fondamenti della politica della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”.
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