di Alessandra Locatelli*
Ricorre quest’anno il 15° anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Una legge che rappresenta uno strumento condiviso della comunità internazionale per una società in cui le persone con disabilità possano essere sempre più protagoniste e libere e vivere su base di uguaglianza con gli altri.
Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale e l’indipendenza della persona, l’accessibilità universale e il diritto a una vita indipendente e all’inclusione nella società sono i principi fondanti della Convenzione che guida la nostra azione.
C’è ancora tanto da fare, ma il momento storico che viviamo ci offre l’opportunità di attuare quel cambio di prospettiva per passare dall’inclusione alla valorizzazione della persona con i suoi talenti e le sue competenze. Questo vuol dire abbandonare quell’approccio assistenzialistico e di vittimizzazione per mettere al centro la persona con le sue potenzialità. È un salto di qualità fondamentale per affrontare le sfide del futuro.
L’Italia sta rivoluzionando la presa in carico della persona con disabilità attraverso la legge delega, l’introduzione del progetto di vita e attraverso l’utilizzo di “parole giuste” per raccontare la disabilità. Le parole e le espressioni “handicap”, “portatore di handicap” contenute nella legge 104 del 1992 e richiamate in tutte le leggi, infatti, dovranno essere sostituite dall’espressione “persone con disabilità”, in linea con quanto previsto dalla Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità.
Il cambiamento è già iniziato e indietro non si torna, ma dobbiamo essere una voce sola e continuare a lavorare in sinergia tra Istituzioni, Enti del Terzo Settore e mondo privato.
L’Italia, che quest’anno ha la presidenza del G7, ha deciso, su mia proposta, di istituire una nuova linea ministeriale che riguarda il tema “Inclusione e disabilità”. Per la prima volta al mondo i Paesi del G7 si confronteranno su questi temi per condividere strategie e impegni. Sarà un’occasione straordinaria per testimoniare il lavoro del nostro Paese che, nonostante le difficoltà che conosciamo, è e può essere un modello non solo per l’Europa ma anche per il resto del mondo.
Con questo momento che sarà concreto e vedrà il coinvolgimento delle persone, delle associazioni e delle famiglie, vogliamo sancire un punto di svolta in Italia, ma soprattutto stimolare gli altri Paesi. Iniziamo un percorso che non deve rimanere un’esperienza isolata, ma proseguire nei prossimi G7 ed essere introdotto anche nei G20.
Tracciamo una strada per il futuro, consapevoli che, quindici anni dopo, l’impegno continua ma che solo insieme possiamo raggiungere tutti gli obiettivi.
*Ministro per le Disabilità
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