Sotto la lente degli inquirenti milanesi, l’influencer Chiara Ferragni per presunta frode connessa al caso del Pandoro ‘Pink Christmas’ prodotto dalla ditta dolciaria Balocco. Insieme a lei, anche Alessandra Balocco è indagata con le stesse accuse. Entrambe, tuttavia, non hanno ancora ricevuto un avviso di garanzia
di Corinna Pindaro
La controversia ha già sfociato in una mega-multa per la donna d’affari e per l’azienda piemontese per pubblicità ingannevole legata a opere di beneficenza.
“Sono tranquilla perché ho sempre agito in buona fede e sono sicura che ciò verrà fuori dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nel sistema giudiziario e insieme ai miei avvocati mi sono immediatamente messa a disposizione per collaborare e chiarire ogni particolare di quanto accaduto il prima possibile”, ha immediatamente dichiarato Ferragni.
In linea con una sentenza della Corte di Cassazione, il crimine presunto è una truffa aggravata dalla limitata difesa dei consumatori, commessa tramite l’uso del sistema informatico. Un nuovo rapporto della Guardia di Finanza ha dettato la direzione d’accusa dell’indagine, portando all’iscrizione nel registro degli indagati dell’imprenditrice Ferragni.
La Guardia di Finanza milanese ha poi visitato la sede Balocco a Fossano, in provincia di Cuneo, per ottenere i documenti relativi al caso. Nel corso della visita all’azienda di dolciumi, i finanzieri hanno compiuto una serie di acquisizioni basandosi su un rapporto depositato lo stesso mattino al procuratore aggiunto, Eugenio Fusco, in cui venivano inclusi una serie di e-mail tra lo staff dell’imprenditrice e quello dell’azienda del Piemonte.
Il rapporto dell’Antitrust rivela che la corrispondenza risale al 2021, così come il contratto del progetto Pandoro “Pink Christmas”, sponsorizzato dall’influencer che ne ha promosso l’acquisto, sostenendo che una parte dei proventi sarebbe stata devoluta all’ospedale Regina Margherita di Torino. Inoltre, la Guardia di Finanza ha notificato la richiesta di elezione di domicilio e la nomina di un difensore in vista di una possibile iscrizione nel registro degli indagati dei rappresentanti legali dell’azienda.
Nel frattempo, alcune procure, che hanno aperto casi simili senza indizi di reato né indagati dopo le lamentele del Codacons, hanno contattato il pubblico ministero milanese, annunciando che avrebbero inviato i documenti alla città lombarda.
Inoltre, nell’indagine milanese oltre al caso “pandoro”, verranno analizzati anche le uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi, e altri casi in cui i prodotti commercializzati con la griffe Ferragni , tra cui la bambola Trudi, che sono stati proposti dall’influencer con finalità benefiche.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati