L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver trattato in modo inumano e degradante quattro minori migranti ghanesi nell’estate del 2017. Il Paese dovrà pagare a ciascuno dei giovani 6.500 euro di risarcimento per danni morali ed un ulteriore totale di 4.000 euro per le spese legali
di Carlo Longo
Nel maggio 2017, quattro adolescenti ghanesi sono arrivati in Italia dichiarando di essere minorenni. Nonostante ciò, sono stati trattenuti nell’hotspot di Taranto, una struttura prevista solo per adulti, dove sono rimasti fino a metà luglio dello stesso anno. Strasburgo ha giudicato l’Italia responsabile per averli tenuti in condizioni disumane e degradanti.
I ragazzi, tutti nati nel 2000, sono rimasti all’interno della struttura tarantina per quasi due mesi durante l’amministrazione del governo Gentiloni. Solo seguendo il primo intervento della Corte di Strasburgo, sono stati traslocati in un centro per minori. Nel pronunciare la sentenza, la Corte si è basata sull’evidenza fornita dai quattro minori, inclusi scatti fotografici che mostravano condizioni igieniche inadeguate e il grave sovraffollamento del centro, fatto per ospitare 400 individui ma che conteneva allora 1.419 persone.
Nei documenti di sentenza, è stato sottolineato che l’Italia non ha mai contrastato queste informazioni. Il governo ha tuttavia detto che durante il periodo di Maggio 2017, due grossi gruppi di migranti erano arrivati quasi contemporaneamente, compresi 202 minori, complicando la gestione della situazione. Tuttavia, attualmente, le circostanze non sembrano essere migliorate significativamente. In Puglia, oltre 400 minori non accompagnati sono distribuiti in strutture insufficienti, con 185 minori che risiedono ancora nell’hotspot di Taranto.
L’Asgi – Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione da sempre impegnata sul tema, chiede “l’immediato collocamento in strutture adeguate di questi bambini e ragazzi. E la supervisione dell’attuazione delle precedenti sentenze che, come dimostra la situazione nell’hotspot di Taranto, non hanno fatto modificare le prassi illegittime”. La situazione è rimasta ferma, anzi, “al contrario – spiega l’Asgi – ne sono implementati ulteriori non rispettosi dei principi basilari dei diritti umani e fondamentali della persona, come dimostra l’accordo con l’Albania teso all’identificazione e detenzione dei cittadini stranieri all’estero. Attualmente, sono quasi duecento i minori stranieri trattenuti di fatto, in assenza di ogni base legale e di ogni vaglio giurisdizionale all’interno dell’hotspot di Taranto, alcuni dei quali addirittura dallo scorso mese di agosto”. L’avvocato Dario Belluccio, che ha seguito il caso con la collega collega Marina Angiuli si dichiara soddisfatto della sentenza perché sancisce l’assenza di un motivo giuridico per trattenere i minori all’interno di queste strutture.
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