Circa 1.400 incontri personalizzati tra le Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) e quasi 300 imprese marchigiane durante la 32^ Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’estero. Sostegno da parte delle Istituzioni italiane alle CCIE per lo sviluppo dell’economia. Dal loro operato 51.000 aziende italiane hanno fatto business all’estero, a seguito di 44 milioni investiti in azioni promozionali dei 66.000 operatori coinvolti, nel 2022.

Redazione

Si è conclusa con circa 1.400 incontri personalizzati One-to-One tra i rappresentanti delle CCIE e quasi 300 imprese del territorio marchigiano dei settori agroalimentare, moda, meccanica, mobile e turismo, la 32^ Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’estero, organizzata da Assocamerestero – l’Associazione che riunisce le 84 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) e Unioncamere – insieme con la Camera di Commercio delle Marche, in collaborazione con Unioncamere e con la Regione Marche.

Circa 200 i rappresentanti delle Camere di Commercio Italiane all’estero che si sono riuniti per quattro giorni a Colli del Tronto (Ascoli Piceno), con l’obiettivo di rafforzare i legami tra il sistema della promotion pubblica e i principali interlocutori istituzionali, ponendo le basi non solo per nuove collaborazioni ma anche per lo sviluppo di progetti e iniziative di respiro internazionale.

Giornate dense di opportunità di riflessione e confronto, dunque, che hanno preso il via venerdì 16 giugno con gli “Stati generali del Made in Italy nel mondo”, una sessione pubblica per discutere delle politiche per l’internazionalizzazione del business italiano e delle prospettive di sviluppo dell’export del nostro Paese che ha visto l’intervento dei rappresentanti delle istituzioni di riferimento – a livello nazionale e territoriale – per approfondire e proporre all’attenzione del mondo delle imprese iniziative da mettere in campo per supportare e rendere maggiormente competitivo il territorio e le aziende italiane.

Importanti segnali di attenzione e vicinanza alla rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero mostrata da Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso l’invio di un messaggio nel quale ha evidenziato il ruolo delle CCIE come catalizzatori di italianità e come strumento per valorizzare i comparti produttivi di eccellenza dell’Italia e punto di contatto degli imprenditori con il Paese.

Raffaele Fitto, Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, nel suo intervento ha sottolineato la volontà del Governo di avviare un costruttivo dialogo e un proficuo lavoro con le Camere di Commercio Italiane all’Estero nell’ottica di una fruttuosa cooperazione nell’interesse del Paese.

Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, ha ribadito l’impegno del MIMIT nel sostenere la rete estera delle Camere di Commercio, con l’obiettivo di contribuire in un gioco di squadra che veda coinvolti tutti i Ministeri competenti allo sviluppo della nostra economia e a fornire servizi di eccellenza alle imprese italiane e agli investitori stranieri.

Sostegno anche da parte di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, che ha voluto contribuire ai lavori della Convention con un video saluto nel quale ha sottolineato l’impegno del Governo nella difesa delle nostre imprese e delle nostre eccellenze produttive, in particolare attraverso la lotta alla contraffazione e all’Italian sounding, e di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, attraverso l’invio di un messaggio.

Se si vuole dare slancio al nostro Made in Italy e far crescere le nostre imprese, bisogna rendersi conto della realtà e ripensare alle sfide che abbiamo davanti. Ognuno di noi e tutti noi, insieme, come Sistema Paese.” – ha dichiarato Mario Pozza, Presidente di Assocamerestero – “Al Governo, alle istituzioni nazionali, a chi opera sui territori e a chi invece è all’estero, sta il compito di concorrere – senza divisioni – al programma di sviluppo dell’Italia e delle sue imprese sui mercati globali. Per essere sempre più forti. Da parte nostra, rinnoviamo la disponibilità di tutto il Sistema delle Camere di commercio italiane nel mondo a metterci al servizio di una organica ed efficace strategia nazionale.”

“Siamo molto soddisfatti di questa quattro giorni, della riflessione condotta insieme alle istituzioni nazionali e internazionali e in particolare della riuscita dei b2b e della risposta delle imprese marchigiane. 1.400 incontri che segnano un inizio di progetto di internazionalizzazione e di cui cureremo gli sviluppi.” – ha affermato Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio delle Marche – “Proprio per supportare uno scambio che si strutturi e prosegua nel tempo abbiamo previsto per questa occasione lo stanziamento di contributi per 400mila euro a favore delle micro, piccole e medie imprese perché si avvalgano dei servizi per l’export della rete delle Camere Italiane all’Estero, veri avamposti per le realtà più piccole per affacciarsi ai mercati internazionali. Ha detto bene una nostra imprenditrice del settore moda agli incontri della Convention: i Segretari Generali delle CCIE sono all’estero e conoscono le realtà economiche in modo approfondito, ma hanno l’empatia e il legame coi nostri territori necessario a far conoscere e apprezzare le produzioni piccole ma preziose che da essi provengono.”

Matteo Zoppas, Presidente di ICE, intervenendo al dibattito ha evidenziato “Nel giorno in cui Istat mostra una crescita tendenziale delle esportazioni italiane nei primi quattro mesi dell’anno (+5,9%), vorrei che arrivasse un messaggio forte e di coesione sulla spinta che come Sistema Paese possiamo dare al nostro Made in Italy”.

Forte il sostegno al Made in Italy e allo sviluppo della competitività delle imprese italiane e marchigiane ribadito anche da Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze e da Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche.

Al centro della Convention, quindi, le strategie da mettere in campo per favorire l’internazionalizzazione delle PMI e supportarle nello sviluppo dell’export perché, come ha spiegato Andrea Prete, Presidente di Unioncamere: Mentre in termini di volumi e di valore nel 2022 l’export italiano è aumentato, tra il 2016 e il 2019 è diminuito il numero delle imprese esportatrici e, in particolare, si è ridotto del 4,3% il numero delle piccole aziende. È proprio questa dimensione di impresa, quindi, che va aiutata ad affrontare i mercati internazionali. Stimiamo siano 45mila le aziende manifatturiere che potrebbero esportare ma ancora non lo fanno. Portarle sui mercati esteri produrrebbe un export aggiuntivo di circa 45 miliardi di euro”. 

Dal canto loro, nel corso del 2022, le Camere di Commercio Italiane all’Estero hanno aiutato più di 51.000 PMI a posizionarsi sui mercati di loro competenza, coinvolgendo oltre 66.000 operatori esteri interessati ad operare con l’Italia, attraverso un’azione promozionale di circa 44 milioni di euro.

Delle imprese che si sono avvalse dei servizi delle CCIE oltre la metà (59,2% – 30.277 imprese) opera nel settore agroalimentare; a seguire spiccano i settori di turismo e cultura (15,7% – 8.014 imprese), tessile e moda (7,3% – 3.754 imprese), meccanica (6,8% – 3.494 imprese) e arredamento (5% – 2.562 imprese).

Circa il 47% delle richieste di assistenza sono state dirette ai servizi di business matching e networking che hanno consentito – anche a distanza – la realizzazione di partnership tra imprese; al secondo posto tra le richieste vi sono i servizi di business scouting e consulenza specialistica (23,8%), seguiti da quelli di primo orientamento ai mercati esteri (22,2%).

Dalla pandemia, il sistema delle CCIE è uscito più coeso, più qualificato, più innovativo. In questi anni, l’azione delle Camere all’estero si è gradualmente spostata verso le nuove frontiere dell’internazionalizzazione, dalla Digital economy alla sostenibilità, per rispondere in maniera sempre più innovativa alle esigenze delle imprese. La capacità di ascolto e di assistenza delle CCIE verso le PMI italiane che vogliono rafforzarsi all’estero si sviluppa ormai da quasi tre anni anche attraverso il progetto Stay Export, realizzato insieme con le Camere di Commercio italiane e Unioncamere, per supportarle, attraverso un’attività di mentoring, nella costruzione di un percorso “su misura” per cogliere al meglio le occasioni di business.

Infine, tornando alla 32^ Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’estero appena conclusa, un appuntamento al quale le CCIE hanno partecipato in maniera molto sentita è stato il dibattito con i Deputati e Senatori della Repubblica Italiana eletti all’estero per approfondire il tema della valorizzazione e del riconoscimento delle CCIE all’interno del sistema italiano di promozione. Sono intervenuti al dibattito: il Sen. Francesco Giacobbe (Africa-Asia-Oceania e Antartide); l’On. Simone Billi (Europa); l’On. Nicola Carè (Africa-Asia-Oceania e Antartide); l’On. Andrea Di Giuseppe (America settentrionale e centrale); l’On. Christian Di Sanzo (America settentrionale e centrale); l’On. Toni Ricciardi (Europa); l’On. Franco Tirelli (America meridionale).

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