Intanto una delegazione di sei leader di Paesi africani è giunta a San Pietroburgo in missione di pace. Di fronte ai leader africani Putin ha ammesso la deportazione dei bambini ucraini
di Carlo Longo
La Russia “ha spostato la prima parte di armi nucleari in Bielorussia, completeremo l’obiettivo entro fine anno”, lo ha fatto sapere il presidente Vladimir Putin che ha volutamente sottolineato come l’arsenale nucleare di Mosca sia più grande di quello della Nato.
La forniture di armi nucleari a Minsk è “elemento di deterrenza, un segnale per chi pensa di infliggere una sconfitta strategica alla Russia” secondo il numero uno del Cremlino in occasione del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo. E alla domanda più specifica del moderatore del forum sulla possibilità di usare quelle bombe, ha risposto: “Perché dovremmo minacciare il mondo intero? Ho già detto che l’uso di misure estreme è possibile solo nel caso in cui ci sia un pericolo per la Russia”.
Non è tardata ad arrivare la risposta del segretario di Stato americano, Antony Blinken: “Non vediamo alcuna indicazione sul fatto che Mosca si stia preparando a usare un’arma nucleare”. “Il dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia fa parte di uno sforzo di lunga data per cementare il controllo militare de facto della Russia sulla Bielorussia”, ma “è altamente improbabile che presagisca un’escalation russa”, conferma anche il think thank statunitense Institute for the study of war (Isw).
Intanto sei leader di paesi africani sono volati a San Pietroburgo per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto Anton Kobyakov, consigliere del leader del Cremlino, Segretario esecutivo del comitato organizzatore dello Spief. Lo riporta Ria Novosti.
La delegazione di leader africani ha esortato il presidente russo ad avviare colloqui di pace con l’Ucraina. “Vorremo incoraggiare a dare il via a negoziati con l’Ucraina”, ha detto a Putin il presidente delle Comore, Azali Assoumani, attuale capo dell’Unione Africana, secondo quanto riferisce Interfax. “Siamo convinti che sia giunto il momento per le due parti di avviare negoziati e mettere fine a questa guerra”, ha affermato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. La delegazione, che ieri ha presentato un suo piano di pace anche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, comprende anche leader ed inviati di Senegal, Zambia, Egitto, Uganda e repubblica del Congo.
Ma una notizia, più di tutte, sembra smuovere l’opinione pubblica. Putin avrebbe ammesso ai leader africani di aver deportato i bambini ucraini. “Il criminale di guerra Putin fornisce nuove prove per il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale, ammettendo il rapimento dei bambini ucraini dai territori temporaneamente occupati”, ha scritto su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino, allegando un video da lui sottotitolato dell’incontro di oggi fra il presidente russo Vladimir Putin e i leader africani in missione di pace. “I bambini, i bambini sono sacri. Li portiamo via dalle zone di conflitto per salvare le loro vite”, dice Putin nel video, aggiungendo che “abbiamo portato via interi orfanatrofi”. Contro Putin è stato emesso un mandato di cattura della Corte Penale internazionale per la deportazione forzata di bambini ucraini in Russia e questa è un’ulteriore prova.
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