Il ministro per gli Affari Europei ha assicurato che è in atto un’interlocuzione con la Commissione per il rilascio della terza tranche del Pnrr. Per quanto riguarda gli obiettivi che dovranno essere raggiunti entro fine giugno Raffaele Fitto ha sottolineato la necessità che alcuni vengano modificati pur ribadendo l’intenzione di dare piena attuazione al Pnrr
di Corinna Pindaro
In queste ore è in corso con Bruxelles lo scambio degli ultimi documenti “per superare la fase di valutazione” necessaria al rilascio della terza tranche di aiuti legata al raggiungimento dei 55 obiettivi che dovevano essere raggiunti entro il 31 dicembre 2022. Lo ha fatto sapere il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto nel corso della sua informativa al Senato. “Nelle prossime ore si dovrà trovare una soluzione per raggiungere questo obiettivo”, ha detto Fitto aggiungendo che a maggio è attesa una relazione complessiva sul Piano di attuazione con aspetti specifici “per costruire una dinamica di confronto”.
Per quanto riguarda invece i 27 obiettivi del Pnrr che dovranno essere realizzati entro il 30 giugno 20023 “alcuni sono da rimodulare”, ha spiegato il ministro sottolineando che è in corso “l’interlocuzione con l’Ue per mantenere gli obiettivi, garantendo la loro realizzazione entro il 2026”. Per esempio, secondo quanto dichiarato da Raffaele Fitto tra quelli da riconsiderare rientrano “asili nido e scuole per l’infanzia, la sperimentazione dell’idrogeno nei mezzi di trasporto pubblico e il progetto Cinecittà”. In ogni caso il ministro ha ribadito l’intenzione di dare “piena attuazione al Pnrr” e, in particolare a fronte dell’accusa mossa all’esecutivo di voler rinunciare ai fondi sugli asili nido Fitto ha risposto invece che “il governo sta cercando di salvare gli asili, salvaguardarli nell’obiettivo finale perché ad oggi sono stati accumulati grossi ritardi, ci sono comuni che riescono a raggiungere il target del 30 giugno e altri non ce la fanno. Noi stiamo trattando con la Commissione Ue per salvare l’obiettivo che “cuba” 4,6 miliardi di finanziamenti”.
“Il lavoro che stiamo mettendo in campo è attento e certosino con l’obiettivo di far emergere le criticità e risolverle nei tempi previsti dai regolamenti europei”. Più volte nell’intervento del ministro per gli Affari europei a Palazzo Madama fa capolino il richiamo a un approccio di cooperazione tra le diverse parti interessate. Per raggiungere l’obiettivo della “spesa dell’intero programma” secondo il ministro “è fondamentale il confronto con la Commissione e con le autonomie locali e soggetti attuatori trovare ora le criticità”.
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