In occasione della giornata nazionale delle vittime innocenti della mafia e l’anniversario dall’uccisione di don Diana Sergio Mattarella si è recato a Casal di Principe. Il presidente della Repubblica, rivolgendosi agli studenti delle scuole, ha ricordato che la abbattere a mafia è possibile ed è una lotta che riguarda tutti
di Mario Tosetti
“La lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici”, queste le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi agli studenti delle scuole di Casal di Principe dove si è recato in occasione della giornata nazionale delle vittime innocenti della mafia e l’anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana.
“La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie”, ha sottolineato Mattarella che ha aggiunto, “Oggi l’Italia ricorda tutti i caduti per mano della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta. Tra le vittime anche bambini, uccisi per errore o per vendetta. Ancora ieri, a Napoli, un ragazzo di 18 anni è stato ucciso quasi a caso, con una crudeltà che gli ha sottratto il futuro, lasciando nella disperazione i suoi familiari”.
Il Capo dello Stato ha poi ricordato l’impegno delle forze dell’ ordine nella lotta alla mafia grazie al quale “sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa. Grazie anche al lavoro prezioso di associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia, il rigetto dei metodi criminali si sono diffusi in modo straordinario, specialmente tra i giovani, spezzando le catene dell’omertà e della paura”, ha detto il presidente della Repubblica”.
Ad ogni modo “abbattere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone ‘la mafia non è affatto invincibile. E’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine’”, ha continuato il Capo dello Stato.
A tal proposito Mattarella ha ricordato la vicenda di don Diana divenuta simbolo della volontà di riscatto della comunità di Casal di principe. ” L’efferato omicidio di don Peppino Diana è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto. Ha prodotto un’ondata di sdegno, di partecipazione civile, una vera battaglia di promozione della legalità. Lo ha ricordato il sindaco, rammentando la grande partecipazione popolare che 29 anni fa ha accompagnato il feretro di don Diana. La popolazione ha detto basta alla sopraffazione e alla prepotenza, agevolando, in modo decisivo, l’azione delle Forze dell’Ordine e della magistratura”.
“La solidarietà, l’inclusività, l’arte, la cultura, l’allegria sono antidoti alla mentalità mafiosa, che prospera nell’ignoranza, nel disprezzo degli altri, nella paura”, ha concluso Mattarella.
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