Dopo 15 votazioni Kevin McCarthy è il 55esimo Speaker della Camera dei Rappresentanti, ora i deputati possono prestare giuramento e la Camera può iniziare i suoi lavori. Numerose le probabili concessioni che McCarthy ha dovuto fare ai ribelli per ottenere i loro voti
di Corinna Pindaro
Dopo cinque giorni in cui si sono susseguite 15 votazioni Kevin McCarthy è il 55esimo Speaker della Camera dei rappresentanti, eletto con 2016 voti. Il risultato è stato strappato grazie alle astensioni di 6 deputati dal gruppo di ribelli repubblicani che si era inizialmente opposto all’elezione di McCharthy.
Il leader della minoranza democratica, Hakeem Jeffries, ha ottenuto tutti i 212 voti a disposizione del suo partito.
L’elezione di Kevin McCarthy è stata la più sofferta degli ultii 164 anni, basti pensare che è dal 1923 che l’elezione dello Speaker della Camera avveniva alla prima votazione. Ad ogni modo, adesso finalmente la Camera può giurare e i deputati possono entrare nel pieno delle loro funzioni.
Dopo l’ennesima sconfitta alla 14 esima votazione i Repubblicani avevano presentato una mozione aggiornare i lavori della Camera a lunedì, salvo poi cambiare idea e procedere alla 15esima votazione che si è rivelata la decisiva. L’elezione di McKharty è avvenuta dopo mezzanotte (ora di Washington) e la proclamazione ufficiale alle 00.38 di sabato, bocciato la mozione da loro stessi presentata e proceduto alla 15esima votazione, quella decisiva.
Ci si domanda quali concessioni abbia fatto McCarthy per ottenere l’appoggio dei ribelli dell’estrema destra. Si vocifera che abbia proposto procedure semplificate per sfiduciare lo Speaker, posizioni di spicco in alcune Commissioni, la garanzia che saranno votati alcuni progetti particolarmente a cuore agli estremisti di destra e un processo più selettivo per l’approvazione delle leggi di spesa.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è congratulato attraverso i microfoni della Cnn con Kevin McCarthy per la sua elezione, affermando che “come ho detto dopo le elezioni di metà mandato, sono pronto a lavorare con i repubblicani ogni volta che sarà possibile, e gli elettori, come hanno detto chiaramente, si aspettano che i repubblicani siano pronti a lavorare con me. Ora la leadership della Camera ha deciso che quel processo debba iniziare”.
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