Dalla manovra sparisce l’APP18, il bonus ai 18enni per teatri, cinema, spettacoli, libri, musei, concerti e mostre. Le risorse sono state ridestinate a sostegno del settore dello spettacolo e della cultura
di Corinna Pindaro
Dalla manovra sparisce l’articolo che prevedeva il bonus ai 18enni per teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musei, concerti e mostre. La decisione è stata assunta con un emendamento voluto dalla maggioranza con cui hanno abrogato la misura e ridestinato le risorse, di un valore di 230 milioni annui, per il sostegno del settore dello spettacolo e della cultura.
Sulla base della nuova previsione sarà rafforzata la dotazione tanto del Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo quanto quella Fondo per gli operatori dell’editoria e delle librerie e del Fondo per lo spettacolo dal vivo al sostegno delle attività di rievocazione storica de “La Girandola” di Roma.
La decisione non è stata accolta con favore dall’opposizione. “È inaudito che il Presidente della commissione cultura Camera, Federico Mollicone e un ex sottosegretario all’istruzione, Gaetano Sasso, firmino un emendamento per abrogare 18APP che ha consentito ai ragazzi di avvicinarsi alla cultura. Si vuole impedire la libertà e il desiderio dei giovani di accedere ai consumi culturali e così facendo si penalizza pesantemente anche l’industria culturale del Paese” ha dichiarato in una nota la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi che aggiunge “Ancora una volta si toccano i più fragili, quelli che grazie a 18APP hanno potuto comprare un libro, vedere una mostra, ascoltare un concerto e che senza non avrebbero potuto farlo”.
Matteo Renzi, che ha introdotto il bonus quando era a capo del governo nel 2016, ha espresso un forte disappunto: “la cancellazione della 18APP è una follia – scrive il fondatore di Italia Viva – perché hanno paura della cultura? Siamo pronti a fare ostruzionismo”.
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