di Carlo Longo
“La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina sta riportando indietro di un secolo l’orologio della storia. Non possiamo arrenderci a questa deriva. Da qui il sostegno senza riserve a Kyiv”, ha esordito così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del suo intervento per la cerimonia di consegna delle decorazioni dell’ordine militare d’Italia. “La Repubblica ha testimoniato fermamente, con la sua politica estera, la vocazione di pace, in coordinamento con le Nazioni Unite e le iniziative dell’Unione Europea e della Nato. Nello svolgimento di questa politica le Forze Armate hanno svolto un ruolo rilevante”, ha continuato il capo dello Stato.
Consegnando le onorificenze all’Ordine militare d’Italia Mattarella ha sottolineato: “La strada della pace non potrebbe fare a meno dell’apporto che recate. Le pagine che le nostre Forze Armate hanno scritto, nelle missioni a cui Governo e Parlamento le hanno chiamate, ci parlano di spirito di sacrificio, professionalità, umanità. Siamo orgogliosi delle donne e degli uomini, nostri concittadini in armi, che hanno saputo contribuire, in aree delicate e in situazioni assai difficili, ad affermare le ragioni della vita contro violenze interne e conflitti internazionali. Hanno contribuito alla lotta contro le forme di guerra asimmetrica promosse dal terrorismo transnazionale”.
E, in generale, Sergio Mattarella ha ricordato: “Il concetto di sicurezza, come voi ben sapete, non si esaurisce nelle problematiche della difesa militare. Non riguarda soltanto Stati e frontiere, come abitualmente si era usi considerare, ma riguarda la sicurezza “umana”, a partire dalle condizioni di disuguaglianza tra i popoli. È, quindi, un obiettivo che va concepito e perseguito in modo multidimensionale”.
In quest’ottica i riconoscimenti ai militari assumono il valore simbolico di espressione della “tenace volontà della Repubblica di essere un fattore di stabilità internazionale, di promozione di diritti di libertà e di rispetto dei valori universali dei diritti dell’uomo e dei popoli. Di chi, con risolutezza, sposa la causa del dialogo e della cooperazione, senza mai rinunciare alla pacata e salda difesa dei principi su cui si basa quell’ordinamento internazionale, ispirato alla eguaglianza tra Stati e popoli, che caratterizza l’Organizzazione delle Nazioni Unite”.
In questo momento storico “stiamo affrontando situazioni complesse” – ha ricordato Mattarella- e per farvi fronte è necessario “uno Strumento militare altamente flessibile e fortemente integrato nella sua dimensione interforze, oltre che organicamente coordinato in ambito Nato e, auspicabilmente, nell’ambito dell’Unione Europea. Capace di intervenire con prontezza, in aderenza a quanto disposto dalle nostre istituzioni democratiche”.
Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha sottolineato : l’Italia “è saldamente collocata nel campo occidentale della libertà. E lo è in particolare modo in questo momento: l’Italia c’è ed è una nazione su cui si può contare e che farà la propria parte per riaffermare la pace”.
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