di Corinna Pindaro
Quattro navi da guerra della flotta del Mar Nero della Federazione Russa, tra cui una fregata e una nave d’assalto anfibia, sono esplose nella baia di Sebastopoli a causa di un attacco effettuato con i droni e rivendicato da Kiev. La notizia è stata diffusa dal consigliere ucraino Anton Gerashchenko. Se in un primo mento i russi non hanno confermato i danni riportati alle navi qualche ora dopo il ministero della Difesa russo ha fatto sapere: “Nel corso della mattinata è stato respinto di un attacco terroristico a Sebastopoli, quattro veicoli marini senza pilota sono stati distrutti utilizzando armi navali e l’aviazione navale della flotta del Mar Nero, altri tre veicoli sono stati distrutti nella rada interna. Il dragamine marittimo Ivan Golubets ha subito lievi danni”. Mosca ha poi specificato che in totale, sono stati coinvolti nell’attacco 16 droni: sette droni marini e altri nove droni aerei. “Nessuna struttura della città è stata colpita. La situazione è sotto controllo”, ha aggiunto il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhayev.
L’attacco di Kiev non è rimasto senza conseguenze e la Russia ha annunciato di aver sospeso la partecipazione al grain deal, l’accordo firmato sotto l’egida dell’Onu per l’export di grano dall’Ucraina. “A causa dell’atto terroristico compiuto dal regime di Kiev il 29 ottobre di quest’anno con la partecipazione di specialisti britannici contro navi della flotta del Mar Nero e navi civili impegnate a garantire la sicurezza del corridoio del grano, la parte russa sospende la partecipazione all’attuazione di accordi sull’esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini”, si legge in una nota diffusa dal ministero della Difesa russo che ribadisce”.
Immediata la reazione di Kiev. “Avevamo avvertito dei piani della Russia per rovinare l’iniziativa sui cereali del Mar Nero. Ora Mosca usa un falso pretesto per bloccare il corridoio del grano che garantisce la sicurezza alimentare a milioni di persone. Invito tutti gli Stati a chiedere alla Russia di smettere di fare i suoi giochi con la fame e di riprendere a rispettare i suoi obblighi”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “La primitività del ricatto russo si vede in ogni cosa. Ricatto nucleare, energetico, alimentare”, ha detto uno dei principali consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la sospensione dell’accordo sul grano da parte della Russia.
Effettivamente la decisione della Russia appare sproporzionata rispetto all’offesa subita, soprattutto se si considera che nelle altre parti dell’Ucraina la guerra continua a generare morti, esplosioni e terrore. Un’allerta aerea è stata lanciata in tutto il territorio ucraino e, ad esempio, Mariupol, città caduta in mani russe, al momento è sotto bombardamento.
Le Nazioni Unite sono immediatamente intervenute per tentare di mediare con le autorità russe. “È fondamentale che tutte le parti si astengano da qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l’iniziativa sul grano, che è uno sforzo umanitario fondamentale che sta chiaramente avendo un impatto positivo sull’accesso al cibo per milioni di persone in tutto il mondo”, ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric, citato dal Guardian.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un post su Twitter ha commentato la vicenda affermando: “Bloccare il corridoio del grano significa togliere cibo a milioni di persone in povertà. Anche questo significa macchiarsi di gravi azioni contro l’umanità. Mi auguro che la Russia riveda la sua posizione sulla partecipazione all’accordo per l’export di grano dal Mar Nero ucraino”.