di Emilia Morelli
“Oggi inizia ufficialmente la nostra sfida per risollevare l’Italia, per ridare speranza e certezze a milioni di cittadini. Questo sarà il Governo di tutti gli italiani: lavoreremo per difendere i diritti di ciascuno e affinché. Insieme restituiremo orgoglio, forza e visione alla nostra nazione”, queste le parole di Giorgia Meloni il giorno dopo aver incassato la fiducia in Parlamento. Per quanto riguarda il Consiglio dei ministri chiamato a completare la squadra di governo – con le nomine di viceministri e sottosegretari – si attende probabilmente già per il 31 ottobre.
E si da così il via ad una girandola di incontri e lavoro. Attenzione, in primo luogo, dovrà essere riservata ai temi economici. Non a caso uno dei primi ad essere ricevuto dalla presidente del Consiglio è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Prima dell’incontro il titolare del dicastero del Mef, commentando in una nota la decisione della Bce di alzare i tassi, ha affermato: “Riteniamo che essendo i prezzi energetici il principale fattore di spinta al rialzo dei prezzi al consumo, l’inflazione debba essere contrastata anche intervenendo sui fondamentali del mercato del gas – riduzione domanda e aumento offerta alternativa a quella russa – e che gli interventi di calmierazione delle bollette per famiglie e imprese rimangano prioritari”.
Degno di nota il colloquio telefonico intercorso tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg. Meloni, secondo quanto si apprende da una nota di Palazzo Chigi, ha ribadito che l’Alleanza atlantica è indispensabile per difendere la sicurezza e i valori comuni che caratterizzano l’identità occidentale. La premier ha colto l’occasione per riaffermare il pieno sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa e l’importanza, nell’ottica di un approccio globale, di rafforzare l’impegno della Nato nel contrasto alle minacce di diversa natura provenienti da tutte le direzioni strategiche, incluse le sfide del Sud. Al termine della telefonata ha formulato, infine, l’auspicio di poter incontrare presto e di persona il segretario Generale Stoltenberg. “Ottima telefonata con il premier Giorgia Meloni. L’Italia è un alleato impegnato, che fornisce un solido contributo alla nostra deterrenza e difesa, ed è fondamentale per il sostegno degli alleati all’Ucraina. La Nato non si lascerà intimidire o dissuadere dal sostenere l’autodifesa dell’Ucraina, fino a quando sarà necessario”, ha scritto in un tweett Jens Stoltenberg.
Continua, comunque, a far discutere la proposta depositata dalla Lega, la prima dirompente in materia fiscale, relativa all’innalzamento della soglia per l’utilizzo del contante a 10 mila euro. “Lo dirò con chiarezza – ha affermato scandendo le parole – non c’è correlazione fra l’intensità del limite al contante e la diffusione dell’economia sommersa. Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima” e sottolinea il fatto che siano “parole di Piercarlo Padoan ministro dei governi Renzi e Gentiloni”, ha detto Meloni nel corso del suo intervento al Senato, in replica alle dichiarazioni sulla fiducia. La questione, comunque, ha riaperto il dibattito sul tema del nuovo patto fiscale, di cui il tetto del contante dovrebbe essere solo una piccolo anticipazione per poi giungere a flat tax, riforma dell’Irpef.
Forza Italia ha tentanto di correggere il tiro “il tetto sul contante non è una priorità del governo e lo dimostra il fatto che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso programmatico non ne ha fatto menzione. Successivamente, in sede di replica, ha semplicemente risposto alla sollecitazione di una richiesta giunta dall’opposizione sulla proposta di legge della Lega”, ha precisato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè che ha aggiunto, “di tetto al contante se ne parlerà nella legge di stabilità per il 2023, al prossimo Consiglio dei Ministri i temi principali saranno bollette, caro prezzi e inflazione”.
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