Riforma in 22 punti. Un paese aperto e competitivo per gli investimenti internazionali, con una attenzione al contenimento dei costi e a una politica di crescita. Il plauso di FMI, della Banca Mondiale e della comunità imprenditoriale internazionale

 

di Robert Crowe

D’innanzi ad una folta platea d’imprenditori e di rappresentanti delle istituzioni, il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, con un atteso discorso destinato alla nazione e alla comunità internazionale, ha presentato nella capitale Maputo il nuovo programma economico destinato ad accelerare la crescita del Paese. Un piano di riforme impostato con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Max Tonela, che punta a modernizzare il paese, a ridurre i costi di vita, a favorire gli investimenti esteri e locali, e a impiegare in modo utile per il Paese le incredibili risorse naturali scoperte nell’ultimo decennio.

Il programma, intitolato “PAE”, vale a dire “Programma per l’accelerazione dell’economia”, si basa su 22 misure suddivise in due serie di riforme, la prima di stimolo fiscale ed economico e la seconda di miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, della trasparenza, della governance e di accelerazione delle infrastrutture strategiche.

Ma prima di evidenziare i punti più tecnici del piano annunciato dal Presidente Nyusi vediamo di capire meglio quali siano le novità di alto valore politico. La premessa dalla quale parte il Governo è che il Mozambico ha oggi uno dei maggiori giacimenti di gas al mondo, per altro ancora in prevalenza da esplorare. Non solo. Questo è un paese con varie altre ricchezze: ha carbone e rubini, ha un potenziale agricolo imponente che si può basare su tre raccolti annui.

Partendo da queste premesse, da queste solide basi patrimoniali, il Governo di Maputo ha così deciso tra l’altro la creazione di un fondo sovrano che garantirà alle prossime generazioni un uso  ottimale delle risorse e i necessari investimenti per lo sviluppo infrastrutturale, tecnologico e formativo del Paese. Ed è sempre pensando allo sviluppo che si è pensato di favorire gli scambi internazionali stabilendo che per 50 paesi non vi sarà più bisogno del visto d’ingresso. Una novità importante che garantirà un facile ed ordinato accesso a stranieri, soprattutto a quelli che arriveranno in Mozambico per lavorare o fare investimenti. Un piano quello presentato da Nyusi pensato per garantire pensioni degne, una riduzione della burocrazia e riduzione del peso fiscale.

Il progetto presentato dal Presidente Nyusi, connotato da questa forte spinta verso il rilancio economico, sociale ed amministrativo del Paese, ha subito ottenuto il plauso del Fondo Monetario Internazionale. Plauso che assume un significato particolare se si considera che arriva proprio dopo che lo stesso FMI ha restituito credito e fiducia al Mozambico, nonostante le difficoltà storiche oggi superate e nonostante le difficoltà contingenti dovuti alla Pandemia da Covid e alla guerra in Ucraina.

FELIPE NYUSI

Anche la Banca Mondiale si è espressa positivamente, così come sullo stesso tono sono stati i commenti positivi giunti dagli investitori Europei, a Maputo rappresentanti dalla Camera di Commercio Europea (Eurocam): “un Paese che ascolta gli imprenditori e migliora l’ambiente economico – dicono da Eurocam – è un Paese che punta dritto al suo futuro. Gli imprenditori Europei, che oggi segnano la quota maggiore di IDE nel paese, sono molto soddisfatti dal piano di riforme”. Non è un caso del resto che l’italiana ENI, insieme all’americana EXXON e agli altri partner, inizierà la produzione ed l’esportazione di gas liquefatto nelle prossime settimane.

Tornado ora al dettaglio delle misure annunciate, occorre ricordare che gli interventi di stimolo fiscale ed economico comprendono la riduzione di alcune imposte con un impatto diretto sui principali settori produttivi. Le misure inoltre sono, come detto, volte a semplificare la burocrazia: dall’uso del codice fiscale alla semplificazione dei processi per attrarre nuovi investimenti. Previsto anche un maggiore controllo sulle dogane e sull’evasione fiscale delle risorse minerarie e la promozione dell’edilizia pubblica.

Molte anche le azioni destinate a rafforzare il settore privato, tra cui un migliore accesso al credito (attraverso linee agevolate), il potenziamento e la competitività dei corridoi logistici nazionali e la garanzia che una quota dei proventi delle risorse naturali sia mantenuta nelle regioni di origine per favorire lo sviluppo di contenuti locali.

Per quanto riguarda il miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, della trasparenza e della governance, le misure comprendono una regolamentazione più rigorosa dei fondi pensione; un miglioramento strutturale dell’efficienza dei servizi pubblici; il miglioramento degli audit interni e l’adeguamento delle leggi sul lavoro e del regime dei visti.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati