La presidenza sudafricana ha annunciato la scomparsa di uno dei simboli della resistenza contro la segregazione razziale e uno dei principali protagonisti della riconciliazione nazionale
di Ennio Bassi
La fine del 2021 coincide con la fine di un’epoca per il Sud Africa. La presidenza della Repubblica ha annunciato la morte di Desmond Tutu, 90 anni, arcivescovo anglicano, vincitore nel 1984 del premio Nobel per la Pace e uomo diventato simbolo prima della lotta non violenta contro il regime razzista degli Afrikaner poi simbolo della riconciliazione nazionale. Un personaggio che ha segnato la storia del secolo scorso e per questo amato dalla sua gente ma anche diventato in tutto il mondo il simbolo della riconciliazione pacifica e della tolleranza.
Alla fine dell’apartheid, con Nelson Mandela eletto presidente del nuovo Sudafrica, Tutu ideò e presiedette la Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Trc), creata nel 1995, che in un doloroso e drammatico processo di pacificazione fra le due parti della società sudafricana, mise in luce la verità sulle atrocità commesse durante i decenni di repressione da parte dei bianchi.
Il perdono fu accordato a chi, fra i responsabili di quelle atrocità commesse avesse pienamente confessato: una forma di riparazione morale anche nei confronti dei familiari delle vittime. Nell’annunciare la scomparsa del reverendo Tutu, il presidente Cyril Ramaphosa ha espresso, “a nome di tutti i sudafricani, profonda tristezza per la morte, avvenuta domenica, di una figura essenziale della storia” del Paese.
Desmond Tutu era “al servizio del Vangelo, attraverso la promozione della uguaglianza razziale e della riconciliazione nel suo Sudafrica”. E’ così che il Papa, in un telegramma al nunzio apostolico nel Paese africano, monsignor Peter B.Wells a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ricorda l’arcivescovo anglicano, scomparso oggi a 90 anni. Francesco esprime le sue condoglianze alla famiglia e ai cari di Tutu, “affidandone l’anima alla amorevole misericordia di Dio, invocando le benedizioni divine di pace e di consolazione nel Signore Gesù su tutti coloro che piangono la sua scomparsa nella sicura e certa speranza della resurrezione”.
I funerali arriveranno con l’anno nuovo. Sono stati infatti fissati per il 1 gennaio a Capetown. Lo ha annunciato un comunicato della sua fondazione aggiungendo che ” una settimana di lutto nazionale ed eventi dedicati all’arcivescovo anglicano sono ancora in fase di organizzazione”.
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