di Carlo Longo
Il fondo cultura dell’Istituto per il Credito Sportivo sta funzionando molto bene tanto è che a breve forse si dovrà aggiungere questa magica parola al nome dell’ultimo istituto di credito rimasto pubblico. Per capire come le cose siano effettivamente andate per il verso giusto del resto basta analizzare i risultati. I due comparti, con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro ciascuno, consentono di prestare garanzie per 40 milioni di euro complessivi e concedere contributi in conto interessi, sui finanziamenti erogati dall’ICS o da qualsiasi altro istituto bancario convenzionato, destinati a enti privati o pubblici del mondo culturale, per interventi, iniziative, e attività di tutela, protezione, conservazione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale o immateriale. Il variegato mondo della cultura quindi potrà usufruire di facilitazioni e agevolazioni per il rilancio del settore, duramente colpito dalla crisi innescata dalla recente pandemia.
I numeri sono stati presentati nella sede romana dell’ICS, dal presidente Andrea Abodi, e dal presidente di Interculture, Andrea Cancellato, alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini.
In soli sette mesi di attività, l’intero plafond di 10 milioni di euro del comparto dei contributi in conto interessi è stato esaurito, a supporto dei 71 progetti che hanno ottenuto il supporto della commissione tecnica di valutazione, presieduta da Andrea Cancellato.
Per gli enti locali, tra Comuni e Provincie, sono stati presentati e approvati 60 progetti relativi a finanziamenti ICS per un ammontare di circa 51 milioni di euro, i quali contribuiranno ad attivare investimenti per oltre 84 milioni di euro. Per i soggetti privati che usufruiranno anche della garanzia pubblica, i pareri favorevoli della commissione tecnica di valutazione sono relativi a 11 progetti per investimenti complessivi di oltre 20 milioni dei euro, già deliberati o in via di deliberazione da parte di ICS.
«Oggi – Ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini – presentiamo i risultati di una delle due componenti in cui si articola il fondo cultura, una delle idee più innovative degli ultimi tempi. In solo un anno e mezzo di lavoro, grazie all’impegno di tutte le realtà coinvolte, importanti risorse saranno ora disponibili per tante realtà culturali del Paese. Questo strumento, pensato durante la pandemia per sostenere la cultura in un momento particolarmente difficile, si dimostra così pienamente efficace ed efficiente. L’Italia si rivela così ancora una volta capace di sperimentare con successo nuovo modello di intervento, in cui pubblico e privato si confrontano nel miglior interesse del patrimonio culturale nazionale».
«Il Fondo Cultura – ha dichiarato il presidente dell’ICSAndrea Abodi – In soli sette mesi di vita ha già dimostrato la sua piena efficacia, utilizzando al meglio le risorse pubbliche messe a disposizione dal Governo, attraverso garanzie e interessi, assistendo pagamenti in concessione e facilitando investimenti pubblici e privati dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Nel 2022- conclude Abodi – ci poniamo almeno tre obiettivi: una crescita importante dei finanziamenti erogati, la definizione di un modello di misurazione dell’impatto diretto, indiretto e indotto dei progetti finanziati con il sostegno del Fondo Cultura una più ampia collaborazione del Fondo Cultura presso ICS con gli altri istituti bancari».
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