di Mario Tosetti
Emanuele Macaluso ci ha lasciato. Aveva 96 anni, con lui se ne va uno delle ultime personalità grandi della sinistra italiana del ‘900. Storico dirigente del Partito comunista italiano, nato a Caltanissetta il 21 marzo del 1924, Macaluso è stato parlamentare dal 1963 al 1992. Fu anche direttore de L’Unità dal 1982 al 1986.
Membro con Giorgio Napolitano, suo grande amico, della corrente migliorista del Pci, Macaluso nel 1963 entrò nella Segreteria politica con Togliatti prima, con Luigi Longo poi e infine con Enrico Berlinguer. Sempre nel ’63 fu eletto alla Camera dei Deputati dove rimase fino al 1976. Nel 1986 partecipò condividendola alla svolta della Bolognina voluta dal segretario Achille Occhetto che poi, nel 1991, portò alla nascita del Partito Democratico.
Giornalista di lunga data, Macaluso cominciò il mestiere nel 1946 collaborando con il quotidiano La Voce della Sicilia, poi all’Unità dove divenne direttore, stesso incarico che ricoprì più avanti nella rivista Le nuove ragioni del socialismo, mensile da lui fondato. Nel ’96 fu editorialista de La Stampa e de Il Mattino. nel 2008 andò al Riformista di cui divenne direttore dopo le dimissioni di Antonio Polito nel 2008.
Alla notizia della sua morte, commenti di cordoglio sono giunti dalle massime istituzione repubblicane.
“La morte di Emanuele Macaluso mi addolora profondamente. Desidero esprimere i miei sentimenti di vicinanza ai familiari, a quanti, hanno condiviso con Macaluso impegno e ideali, e a coloro che, nel confronto democratico, anche su posizioni diverse, ne hanno apprezzato l’acuta intelligenza e il senso del bene comune. Macaluso è stato un protagonista della storia repubblicana e ha contribuito da dirigente politico e da intellettuale alla crescita democratica del Paese”, dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Il suo impegno politico, maturato da giovanissimo, è stato motivato -ha ricorda il Capo dello Stato- dalla volontà di emancipazione dei più deboli e di tutela dei lavoratori, sviluppandosi nella Cgil e nel suo partito il Pci, con iniziative sovente coraggiose e difficili. L’impegno meridionalista è rimasto una costante del suo pensiero e della sua azione politica, con un orizzonte ampio e un senso forte dell’interesse nazionale”.
“Parlamentare di grande personalità, nei passaggi più critici per il Paese, ha difeso con determinazione le istituzioni democratiche. Giornalista e scrittore ha continuato a partecipare alla vita pubblica con spirito libero e critico. Con la sua longevità intellettuale ha continuato ad essere testimone, e anche maestro per tanti giovani. Scompare con lui -conclude Mattarella- una figura eminente della Repubblica, un appassionato uomo di parte, capace di tenere vivo il confronto con le altre forze popolari e il dialogo con i corpi sociali”.
Su richiesta del capogruppo Andrea Marcucci l’aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio per commemorare lo storico dirigente del Pci. “Stabiliremo una giornata per poterlo commemorare qui in Aula”, ha detto la Presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati al termine del minuto di silenzio. Il premier Giuseppe Conte, arrivato in Aula per le comunicazioni sulla fiducia, ha preso la parola nell’emiciclo ricordando Macaluso. “Anch’io mi associo al ricordo di Macaluso, che è stato qui per tanti anni prima come senatore, poi come giornalista. Penso che anche chi non ha condiviso le sue idee politiche possa dire che è stato un grande protagonista della vita politica e culturale del paese”.
“Ho incontrato Macaluso solo negli ultimi anni della sua vita, apprezzando lo straordinario esempio di cultura, ironia, vis polemica. Un grande siciliano, una perdita per la sinistra italiana”, scrive su twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni. “Si è spento il faro. Resta la scintilla. Per quel poco di luce che ha fatto o che farà, nella mia vita, la luce è sua”, le parole del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. “Mancherai Emanuele Macaluso. La sinistra italiana e meridionale perde un protagonista di tante vittorie per la giustizia e la democrazia. La storia saprà essere generosa con te e la tua generazione. Che la terra, la stessa che ti vide impegnato in grandi lotte, ti sia lieve”, scrive su twitter il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola. “Che tristezza. Un grande protagonista che ci lascia. Un pensiero aperto, intelligente e sempre originale. Aggiungo, come nota personale, un vicino di casa amato e coccolato da tutto il quartiere. Testaccio”, l’omaggio di Enrico Letta.
“Ciao Emanuele, ciao compagno, ciao maestro. Sei stato quello che dovrebbe essere sempre la sinistra, popolo e pensiero, indignazione e speranza, riscatto e realismo. Le parole e la politica sono state le tue armi per cambiare il mondo e tu puoi dire che hai saputo cambiarlo”, scrive Andrea Orlando, vicesegretario del Pd.
“Ci ha lasciato Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci. Un comunista riformista, strenuo combattente per i diritti e la dignità della sua Sicilia, spirito libero e anticonformista, ha dedicato ogni sua energia alla democrazia e alla libertà. Un ultimo saluto con gratitudine”, il ricordo di Piero Fassino.
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