di Massimo Cellini
Avete mai provato a camminare in un bosco di notte? Avete ma sentito i rumori della natura che cerca di darti dei chiari messaggi? Credo che per l’essere umano (cittadino) il camminare in un bosco di notte, rappresenti una della paure più profonde. Provare per credere. I mille rumori della natura che ti circondano hanno il potere di farti sentire in un ambiente ostile, un ambiente che non ti aiuta, un ambiente dove si ha l’impressione che ci siano grandissimi pericoli.
Ma la verità è tutt’altra. La poca dimestichezza dell’uomo moderno, nei confronti della natura, porta con sé una grandissima tensione ed una incapacità di gestire la situazione. Non vedere il cielo, sentire continuamente rumori, fruscii, uccelli o piccoli animali, oppure vedere ovunque pericoli, ti dà la sensazione di essere in un luogo senza scampo e di non vedere l’ora di uscirne .
Il tempo, poi , sembra interminabile, sembra che non passi mai e che l’alba se mai arriverà, non porterà nulla di buono. Camminare a lungo in un bosco, di notte, si ha la netta sensazione di perdere l’orientamento, di non sapere se si stia andando nella giusta direzione, di perdere le proprie certezze. Allo stesso tempo si cerca di non pensare ai mille rumori e di aggrapparsi alle piccole e poche sensazioni positive del momento.
Ecco, oggi, noi siamo nel bosco, siamo nel momento più buio degli ultimi 100 anni, sicuramente il periodo più incerto, sicuramente il periodo che si porterà dietro le maggiori ferite a livello planetario .Oggi la paura ci attanaglia e ci fa perdere di lucidità, ma proprio perché ci rendiamo conto della situazione dobbiamo reagire e gestire le nostre paure e cercare di gestire le situazioni anche drammatiche.
Dobbiamo avere il coraggio di camminare nel bosco, di ascoltare la natura, di avere pazienza perché la natura e la scienza ci diano il sostegno per trovare la strada di uscita. Noi, oggi non siamo in un tunnel, dove dopo un po’ vedi la luce e l’uscita, noi siamo in un bosco dove, i pericoli veri e non, sono sempre dietro l’angolo, dove la capacità dell’uomo di mantenere il cammino per uscire è molto, molto più difficile. Forse per questo gli svedesi fin dal 1600 hanno un rituale, il famoso Arsgang. Una lunga camminata nel bosco la notte di capodanno, per lasciarsi dietro le paure dell’anno passato e cercare di trovare le risposte per un incerto futuro .
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