MIlano – I giorni centrali della prossima settimana daranno il polso sia della richiesta complessiva di prestiti da parte delle piccole imprese in base alle garanzie previste nel Decreto Liquidità (garantiti dal Fondo centrale e dalla Sace), sia della velocità di erogazione da parte delle banche. Intesa San Paolo, la prima e più importante banca italiana, dopo i primissimi giorni di effettiva operatività del provvedimento, raccomanda innanzitutto a partite Iva e piccole imprese di compilare le domande in modo completo e accurato, poichè sinora circa una su quattro di quelle pervenute era incompleta, per cui dovrà essere processata a mano e non in automatico, con conseguente e inevitabile allungamento dei tempi.
Si tratta dunque di un passaggio importante perchè delle circa 105 mila domande ricevute per via elettronica in questi giorni dalle filiali di Intesa, di cui circa 32 mila solo nella mattinata di venerdì, qualcosa come circa 26 mila erano incomplete, alcune migliaia hanno poi allegato documenti inutili e qualcuna chiedeva persino “il finanziamento in oggetto” senza moduli e senza firma del richiedente. Invece delle circa 7 mila aperte dai clienti di Intesa direttamente in filiale, un migliaio sono già state erogate e le altre stanno per esserlo. La forbice dei tassi applicata è molto bassa ed è,compresa tra lo 0,04 per cento e l’1,2 per le durate massime.
La macchina messa a punto in pochissimo tempo per gestire le richieste online, senza doversi recare in filiale, sta comunque funzionando al meglio, consentendo di gestire il flusso in maniera ordinata. Altri due fattori, secondo Intesa, sono stati determinanti: la scelta di potenziare le strutture territoriali con task force di supporto, in grado di esaminare il notevole numero di richieste che arrivano ogni giorno e l’aver contattato i clienti al telefono nelle settimane precedenti per informarli e prepararli. A partire dalla settimana prossima, Intesa Sanpaolo stima che l’operatività a pieno regime e il lavoro congiunto della rete e delle task force territoriali consentiranno di accelerare ulteriormente il processo. Per i clienti i (pochi) passi necessari per scaricare, compilare i moduli online ed inviarli tramite posta elettronica certificata (pec) sono illustrati chiaramente sul sito web della banca nella sezione “Business”.
Se i numeri del principale istituto di credito italiano, come è facilmente prevedibile, faranno da apripista e riferimento nel sistema bancario (“Intesa San Paolo mi ha telefonato 24 ore dopo l’annuncio del decreto del governo, anzi lo ha anticipato chiedendomi se volevo usufruire del prestito”, ha detto lo chef Claudio Picchi a Corrado Formigli a Piazza Pulita su La7), vuol dire che l’iniezione di liquidità arriverà entro pochi giorni alle partite Iva e alle piccole imprese che ne hanno i requisiti. Ed è una delle prime notizie positive di questi giorni difficili, proprio mentre si decide come tornare gradualmente a riaprire le attività economiche del Paese.
Attenzione e cura, se possibile, ancora più sentita i funzionari di Intesa stanno ponendo nei territori più colpiti dal Covid-19. Ecco il racconto della titolare di un negozio di abbigliamento nel cuore di Bergamo, la prima cliente di Intesa San Paolo ad aver ricevuto in città il prestito di 25mila euro. “Lunedì sono stata alla filiale di via Camozzi per chiedere del prestito, martedì mi sono collegata alla piattaforma on-line di Intesa Sanpaolo e in 72 ore ho avuto i soldi sul conto, anzi ho già iniziato a pagare i fornitori per una parte della collezione estiva che mi avevano consegnato. È davvero un sollievo per me, con quello che avevo sul conto sono riuscita a pagare affitto, bollette e dipendenti, mi restava la collezione estiva già consegnata, considerando che a metà febbraio avevo terminato tutto con i saldi. Sono molto soddisfatta, un prestito in sei anni ad un tasso basso ottenuto in così poco tempo. Mi ha rincuorato e sollevato da un peso enorme: non pagare i fornitori. Non vedo l’ora di riaprire e tornare ad incontrare le mie clienti”.
(Associated Medias)