È bufera all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Quella che era considerata una delle principali istituzioni di formazione artistica del centro-sud adesso sta vivendo un momento di disordine interno senza precedenti, con un consiglio accademico che addirittura vota la sfiducia al presidente, chiedendone la rimozione al Ministero dell’Istruzione. Dopo settimane di subbuglio, infatti, è stata formalizzata ai primi di gennaio la votazione, che si è espressa a maggioranza per la sfiducia a Giuseppe Soriero, presidente dell’Accademia da maggio 2018. Pino Soriero, un ex parlamentare da anni in cerca di un ruolo, in sostanza è accusato da docenti e studenti di utilizzare l’Accademia per finalità politiche proprie in combutta con il Sindaco di centro-destra del capoluogo calabrese Sergio Abramo.
Nel calderone delle dimostranze sono finite varie inadempienze, dai ritardi dei pagamenti per la didattica e degli emolumenti accessori del personale, a quelli per l’istruzione del bilancio d’esercizio degli ultimi due anni, fino all’assenteismo, all’ingerenza nei programmi didattici, e al mancato sostegno ai docenti riguardo l’acquisto di attrezzature utili alla didattica, che gli stessi docenti avrebbero provveduto a comprare di tasca propria per non arrecare pregiudizio agli studenti.
A tutto ciò si aggiunge la questione della sede. Da anni l’amministrazione comunale del capoluogo calabrese aveva deciso di spostare la sede dell’Accademia nell’ex Educandado della città, una location nel centro storico, considerata però non adatta dal Consiglio accademico. Il progetto nasce nel 2015/16 durante la precedente gestione dell’Accademia, ma è stato portato avanti da Soriero senza tenere conto delle obiezioni del Direttore Vittorio Politano, il quale, alla luce dell’aumento del numero dei corsi e degli studenti, chiedeva di prevedere l’aggiunta di una sede per lo svolgimento delle tante attività laboratoriali. La reticenza di Soriero e la sua ostinazione nel portare avanti il ”trasloco” d’accordo con l’amministrazione comunale ha portato alla totale rottura. Adesso si attendono le decisioni ministeriali per conoscere l’epilogo di questa triste vicenda.